La nostra scuola

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Noi siamo qui

lunedì 25 gennaio 2010

Poetando ...classe V

Favoletta

Io sono il gatto, e tu sei la topina;

corri come una gallina;

tanto ti raggiungo;

e ti pungo con i miei denti.

Manco poco,

e sentirò

il tuo dolce gusto

dentro la mia bocca.

Ecco che arrivo…Presa !!!
                              Sefora Cafolla


Poesia…

Io sono le stelle

e tu la luna,

insieme giochiamo

sempre.

E non dormiamo mai.
                                     Debora Magliocchetti


Poesia

Tu sei la pianta e io sono la terra;

io ti faccio piantare e ricoprire di terra;

io ti faccio anche innaffiare

le tue radici, almeno puoi cacciare

qualche ramo, foglie e anche qualche fiore,

tipo se sei una pianta di limoni potrei fare un limone.

Io ti voglio solo dire una cosa,

tu devi sapere che non puoi vivere in una camera

da letto perché catturi ossigeno alle persone.
                                                                    Lucrezia Scarselletta

Poesia

Tu sei la stella,

io sono il sole.

Di sera tu nel cielo brilli

Io di giorno scaldo la terra.

Io di notte non ci sono mai

Tu ci sei quasi sempre.

A noi due ci piace splendere

Ma le signore nuvole ci coprono di grigio.
                                                             Francesca Pica



Il lume

Io sono il buio profondo,

e tu il lume.

La luce che ha fatto,

la luce al soffitto,

in quel buio fitto fitto.
                              Miriana La Bella

Cielo

Io sono il cielo e

Tu sei il sole

Insieme giochiamo sempre

E non ci fermiamo mai.
                                Chiara Scarselletta


Il vento

Io sono il buio, tu sei il vento,

ti porto nel deserto,

e quando scende la notte,

ti porto a dormire sotto un lago,

di coperte splendenti,

per dormire felice per sempre.
                                             Sebastian Asmarandei


Il sole e la pioggia

Tu sei la pioggia che piangi e

con le tue lacrime

bagni ogni cosa

Io sono il sole che

con i miei raggi

caldi asciugo tutto.
                          Mattia Cecchetti



La luce

Tu sei il buio e io sono la luce,

Risveglio il tuo cuore privo d’amore,

risveglio il tuo corpo

che ha perso le forze per amare.

Illuminerò la notte che prima faceva paura,

la renderò così bella

che tutti scorderanno cos’è la paura

e tutti i cuori torneranno

ad amare.
                       De Santis Gabriele


La grandine

Io sono la grandine

e tu il fiore.

Ti spoglierò i tuoi

petali in terra

getterò e con il

vento in aria ti

porterò.
                       Elia Moriconi


Pioggia

Tu sei l’uomo,

io sono la

pioggia ti bagno

finché non

sono stanco.

Vai a dormire

mentre disseto

il prato.

Riposa finchè

io non sono

stanco.
           Matteo Moriconi



Il gatto e il cane

Tu sei il gatto e io il cane,

ti porto nel mio prato

e ti faccio giocare.

E’ ora di mangiare

corriamo per pranzare

ci abbuffiamo e dormiamo.
                                         Andrea Cecchetti


Calciatore

Saltella pronto

sul campo scattante

dei goal non tiene il

Conto.

Guizza vagante in aria di rigore

rapido scatta

verso la vetta

calcia grintoso

esulta il tifoso.
                          Giovanna Drago



Sogno

Tu sei il pesce io sono il mare

ti trascino dove io voglio,

facendoti tra le onde volare

non ti faccio mai fermare.


Di notte io essendo più calmo

ti faccio sognare.
                          Giovanna Drago


Favoletta

Tu sei il fiore, io sono l’apetta

vengo da te per mangiare

quel dolce nettare sempre mi aspetta

vengo quando mi pare

tante volte si incontrano così

l’ape e il fiore.

Invece io e te ci incontriamo qui

e nasce l’amore.
                                   Giovanna Drago



L’abbandono

Io sono il cane,

tu sei il padrone,

mi prendi e mi carichi in macchina,

mi porti lontano, mi lasci li,

io ti abbaio, ti voglio dire “perché,

perché lo fai, torna indietro!”

Ma tu sei già scappato con la tua macchina,

io resto li poi me ne vado in cerca

di un altro padrone, più gentile di te.
                                                     Nicholas De Carolis

sabato 9 gennaio 2010

I nostri racconti


Questo è un cane.......





Il Mostro Bianco - 1

Nebbia è uno di quei cani che percorre molti chilometri al giorno.
La notte quando noi dormiamo lui entra in azione. Con quella bocca salivosa e le sue grosse zampe è riuscito ad addentare il filo del decespugliatore, non un filetto, ma un intero rotolo,creando dei pezzetti e un sacco di nodi. Con il passare dei giorni ha combinato tantissimi guai ma io ne elenco solo alcuni.
Mio nonno aveva molti cappelli, ora ne è rimasto solo uno appeso sul tetto del garage ed è molto prezioso visto che è l’unico pezzo antico rimasto. Nebbia ha cercato di smozzicare l’impianto elettrico del carrello ma non ci è riuscito, però c’è l’ha fatta con quello della botte. Ci ha lasciati anche isolati perché si è mangiato il filo del telefono. Lui ha il potere di passare sotto la rete come una faina, e usando questo potere è riuscito a distruggere un intero campo di rapette e rucola. Per motivi di educazione non posso dire il comportamento di mio nonno ma leggendo bene il testo capirete come si sente lo sfortunato proprietario.

Il migliore amico dell'uomo!

Il Mostro Bianco - 2


Conoscete già il protagonista del racconto ( vero? ): si chiama Nebbia. L’altro giorno avevo dato un osso a testa, visto che lui non è l’unico “inquilino”di casa mia. C’è anche Pallino, suo “fratellino” con il quale si conoscono dalla nascita ( ovvio). Nebbia se lo rosicchiava tranquillo, cosa molto strana, mentre Pallino lo è andato a sotterrare vicino all’ albero di fico. Io avevo una brutta sensazione perché Nebbia aveva visto Pallino sotterrare l’osso. La mattina dopo l’albero in questione era inclinato, con la terra vicino alle radici rimossa, tale da lasciare le radici scoperte. Voi vi chiederete “il perché”. Indovinate chi è stato? Nebbia, naturalmente, come al solito. Allora io non mi sbagliavo ad avere brutti presentimenti. Ormai riesco a leggerlo anche dagli occhi. Per fortuna la sfortunata padrona del cane che è mia nonna, è riuscita a ricoprire le radici scoperte prima che lo sfortunato padrone dell’albero , che è mio nonno, lo potesse vedere ed arrabbiarsi. Inoltre, la nonna era andata a raccogliere le ghiande per il maiale, e durante la notte Nebbia le ha rovesciate tutte. Comunque nonno ha dovuto prendere decisioni delicate: sia con Nebbia, che con tutti i suoi “gingilli” : il “piccolo” mostriciattolo è finito in punizione, però per poco tempo. Purtroppo nonno non può più mettere le sue cose dove gli pare e dovrà essere sempre ordinato. Nebbia e nonno non vanno molto d’accordo e si tengono in continuazione “sotto mira” e la vittoria va sempre a Nebbia.

Gabriele De Santis classe V 



Mio cugino Giorgio.


Quando vado a casa di zia a trovare mio cugino Giorgio …
Appena entro trovo il caos totale: giochi buttati per tutta casa, libri stracciati e mio cugino che zompetta e urla: Taty, Taty. Mi chiama così perché ancora non ha imparato il mio nome. Mi trascina in cameretta sua e trovo: ovviamente i giocattoli ( non mancano mai ), il parquet rigato perché ci trascina il cavalluccio a dondolo. Lui sale subito sulla ruspetta che gli hanno regalato e gira per tutta la sala sbattendo al muro e all' armadio. Scende dalla ruspetta e comincia a prendere i giochi e li butta per terra dicendo:- Bum,Bum! Li ammucchia all'angoletto e ci sale sopra. Prende un giocattolo e lo struscia sul muro facendo rumore e rigando l’intonaco. Dopo scende prende una pianola giocattolo e la butta contro il muro sfasciandola. Quando mangia, apriti cielo! Riesce a sporcare i vestiti in due secondi. Un giorno a cena c'erano i supplì. Lui ne ha preso uno l'ha spiattellato e lo ha rovesciato dentro il bicchiere di vetro, ha preso il bicchiere perché lo voleva dare alla mamma, il bicchiere è cascato e ecco fatto il pasticcio. Povera zia non oso immaginare me riesce a farlo dormire la notte!
Io non vedo l’ora che cresca.
Martina Boccito classe V

lunedì 4 gennaio 2010